Dalla passione per il disegno, al lavoro come tatuatrice. Il percorso di Naomi, tra pregiudizi, progetti diversi, speranze e un grande sogno.
Salve a tutti e benvenuti a una nuova puntata di “Sono Luna Dolph – Arte & Realtà”. Io sono Luna, e vi ringrazio di essere qui con me. Nell’ultimo episodio abbiamo parlato con Giuliana, una giovane pittrice, che si sta facendo strada in un mondo di uomini.
Oggi vorrei affrontare un nuovo tema, completamente sconosciuto phttps://it.wikipedia.org/wiki/Roccarasoer me. Sto parlando del disegno, però realizzato su pelle, quindi, di tatuaggi. Per parlare di questo argomento, ho contattato una tatuatrice giovanissima, entrata da poco in questo mondo, ma che ha già raggiunto obiettivi interessanti. Andiamo a conoscere insieme Naomi di Sanza.
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Una tatuatrice e la sua passione per il disegno, nata da bambina
Io: Ciao Naomi, è un piacere conoscerti!
N: Ciao Luna, il piacere è mio di conoscerti. Grazie innanzitutto per l’opportunità. Io sono Naomi Di Sanza, una ragazza di 22 anni. Vivo in un paesino dell’Abruzzo, in provincia di L’aquila, Roccaraso. E sono una tatuatrice da poco.
Io: Ho visto il tuo profilo Naomi e l’ho trovato bellissimo. Devo farti i complimenti per i tuoi disegni! Mi chiedo quando sia nata questa tua passione!
N: Ho sempre avuto una certa propensione per il disegno, e per tutto ciò che racchiude l’arte in generale. Però, non mi sono mai spinta oltre, non mi sono mai messa in gioco. Perché non pensavo di avere questa dote. Poi, con il tempo, sbagliando, a volte anche nella “sfortuna”, ho avuto fortuna. Così, ho conosciuto la mia strada.
Io: Quindi, si tratta di una passione che è sempre stata dentro di te, dovevi solo comprenderlo.
Come inizia il percorso di una tatuatrice?
Io: Come hai fatto a capire che questa era proprio la strada giusta? Mi piacerebbe sapere il modo in cui ti sei avvicinata al mondo del disegno, per poi diventare una tatuatrice.
N: I miei progetti erano progetti diversi. Ho sempre avuto una particolare passione per le lingue, e per il mondo orientale. Infatti, ho cominciato il liceo linguistico. Dopodiché, mi sono diplomata al liceo turistico. Ho studiato sempre le lingue, per diventare hostess, per l’accoglienza, ecc.
Una volta finito il liceo, il primo step solitamente è l’università. Quindi, ho deciso di iscrivermi all’Orientale di Napoli. Lì, ho cominciato a studiare cinese e giapponese. Però, sentivo che mi mancava qualcosa. La mattina mi svegliavo e non avevo stimoli. Quello, è stato anche un periodo difficile, un periodo “buio”. Quindi, avevo bisogno di trovare un modo per tirare fuori quello che avevo dentro.
Un giorno comprai un pacco di matite, che costavano pochissimo. E un album che era da disegno. Avevo in mente di portarlo a lezione, per prendere appunti. Un pomeriggio, stavo studiando storia della Cina, ma non riuscivo a concentrami. Ero giù di morale, e avevo bisogno di sfogarmi.
Ho cominciato a cercare delle immagini su internet, per trovare uno spunto.Poi, ho iniziato a disegnare, ed è venuto fuori qualcosa di bello. Alla fine, ho fatto vedere questo disegno ai miei amici, alla mia famiglia, ed è piaciuto molto. Quindi, da lì, ho cominciato a coltivare questa passione, a mettermi in gioco.
Io: Incredibile pensare che tutto sia cominciato con un album da disegno e delle matite. Avevi dei progetti completamente diversi, poi, sei arrivata alla tua vera strada.
Il primo disegno, la prima emozione
Io: Naomi, ricordi ancora il tuo primo disegno?
N: Il mio primo disegno è stato un occhio. Ho visto l’immagine di un occhio e l’ho riprodotta. Ricordo che era un occhio spento, che mi ha trasmesso esattamente quello che io provavo, in quel momento. Quindi, c’è stata una sorta di empatia tra me e l’immagine. Poi, è venuto fuori un disegno. Quello che è stato, alla fine il mio primo disegno.
Io: Lo ricordi benissimo, che cosa bella! Deve essere stata una grande emozione, vedere il risultato finale.
Come una passione diventa un lavoro
Io: Naomi, immagino che ci sia molta strada da fare per realizzare i propri sogni. Tu sei riuscita a fare della tua passione, un vero e proprio lavoro. Ma, com’è stato il percorso?
N: Non è stato semplice. Un po’ a causa dell’ambiente circostante. Perché, vivendo in un paesino piccolo, c’è una mentalità abbastanza chiusa.
Io ho iniziato per gioco. Però, dovevo trovare un modo per rendere concreto quello che stavo facendo. Tante persone mi hanno consigliato di provare l’accademia delle belle arti. Oppure, imparare a fare i fumetti. Comunque, rimanere sempre nel mondo, nel tema.
Però, era come se mi mancasse quel qualcosa. Personalmente, ho sempre avuto una passione per i tatuaggi. Però, ovviamente, abitando in un paese piccolino, con una mentalità un po’ chiusa, è stato un passaggio difficile. Soprattutto, farmi capire.
Un mondo popolato da pregiudizi
N: Purtroppo, il mondo dei tatuaggi, è visto ancora come frequentato da gente malfamata. Anche perché nasce dai carcerati. Nasce così. Con il tempo si è evoluto. Anzi, vorrei smentire questa cosa, perché è un ambiente bellissimo. Ho avuto modo di conoscere tantissime persone speciali. Quindi, è stato difficile, sì.
Però, penso che sia fondamentale rincorrere quel qualcosa che ti fa battere il cuore. Rincorrere i propri sogni. Se io non l’avessi fatto, avrei vissuto in maniera infelice.
Io: Credo sia importante seguire i proprio sogni. Personalmente, vivevo in un mondo senza suoni, senza colori, senza anima. In me so è accesa una speranza, un’idea. Volevo conoscere qualcosa di più. Uscire e scoprire. Ho conosciuto due persone che mi hanno aiutata. Ho capito che era ciò che desideravo e non ho mai rinunciato. Così ho scoperto il vostro mondo e ne sono felice.
Disegnare su un foglio e disegnare su pelle
Io: Ma, immagino che una tatuatrice incontri molti cambiamenti, nel suo percorso. Prima disegnavi su un foglio, ora disegni su pelle. Cosa hai provato?
N: Sicuramente, sono due mondi completamente diversi. Come ho detto prima, io ho cominciato per gioco. Poi, ho visto che i miei lavori piacevano. Questo, anche grazie all’aiuto della mia amica e della mia famiglia. Loro mi hanno capita e sostenuta sin da subito.
Ho cominciato a guardare questo come un possibile lavoro, e anche con un occhio diverso. Con un occhio volto al futuro.
Sicuramente, su carta è diverso, perché se sbagli puoi cancellare, o girare il foglio. Su pelle vera invece, tecnicamente parlando, è completamente diverso. Ogni tratto che fai è indelebile, permanente. E poi, non sei più tu a scegliere il soggetto. Devi adattarti alle richieste del cliente. E quindi, sicuramente, è stato un passaggio difficile, ma sento che è quel qualcosa che mi riempie. Ho trovato il mio equilibrio.
Io: Bellissimo quello che hai detto. Il fatto che tu abbia trovato il tuo obiettivo e il tuo equilibrio è importante.
I consigli di una tatuatrice
Io: Sono sicura che molte persone stiano cercando la strada giusta. Tu hai qualche consiglio per queste persone? Qualche consiglio per spingerle a credere di più nei loro sogni?
N: Io, l’unico consiglio che posso dare, è di non avere paura. La paura frena le persone, e io avevo paura all’inizio. Se non mi fossi messa in gioco, quello che vedevo come un sogno, non sarebbe diventato realtà. Io ho appena cominciato. Ho raggiunto un obiettivo.
Cioè, ho preso la qualifica come operatrice di tatuaggi e trucco permanente. Ma la vedo come un inizio, non lo vedo come un obiettivo raggiunto. Lo vedo come una nuova nascita e, ad oggi, sono felice. Sono felice, perché ho trovato il modo per farmi capire, per esprimermi. Per trasmettere qualcosa alle persone. E credo che nel mio piccolo io ci sia riuscita.
Quindi, il mio consiglio è di inseguire sempre i propri sogni. Di non avere paura. E, soprattutto, di andare oltre quando non si viene capito. Perché, anche nei social, non sempre si trovano persone capaci di ascoltare e di capire. Quindi, andate e buttatevi.
Inseguite i vostri sogni, perché non c’è scelta più giusta. E, soprattutto, non avete paura di sbagliare. Nella mia esperienza, sbagliando, io ho trovato la mia strada, la strada giusta.
Io: Che belle parole Naomi. Sono dei consigli preziosi i tuoi.
Come vive il rapporto con i social una tatuatrice?
Io: Come hai detto all’inizio, ti sei avvicinata al mondo del disegno per sfogarti in un momento “buio”. Credo sia una cosa molto interessante. Le persone, nel tuo mondo, non sempre sono soddisfatte di ciò che le circonda. Infatti, tendono ad evadere il più possibile e a cercare un rifugio. Questo rifugio, quasi sempre, è un social, è internet. Lì riescono a crearsi una vita, che io definirei finta.
Tu hai fatto una cosa diversa, hai preso un foglio e una matita e ti sei messa a disegnare. Cosa pensi di questa differenza?
N: Trovo che, al giorno d’oggi, le persone tendono molto a indossare una maschera. Fino a non molto tempo fa, anche io ne indossavo una. Ma, era più per tutelarmi, per paura. Sicuramente, come nel mio caso, i social sono una grandissima opportunità. Sono oro. Perché, sono una vetrina, una finestra sul mondo.
Il bello del mio lavoro è che mi permette di stare molto a contatto con le persone. Quindi, bisogna trovare un punto di incontro tra la vita reale e la vita dei social. Anche perché, il mondo dei social è un mondo, a volte, costruito. Quindi, magari ci si perde.
I social, un’importante finestra sul mondo
N: Ad esempio, io, ho cominciato proprio sui social. Sempre per gioco, seguendo il consiglio della mia migliore amica, ho aperto una pagina Instagram. Non pensavo che avrei avuto un riscontro così positivo. Pensavo di rimanere sempre nell’intimità, con le poche persone che mi conoscono.
Invece, è stata una grandissima opportunità. Mi ha dato modo di far vedere i miei lavori anche in altri posti del mondo. Sono stata contattata da molte persone in America, interessate ai miei disegni.
Ho cominciato disegnando ciò che volevo esprimere, ciò che mi rappresentava e che sentivo dentro. Poi, entrando nel mondo del mio lavoro, quindi della tatuatrice, ho cominciato a fare una selezione di disegni. Così, ho cominciato a fare questo stile, chiamano Chicano. Stile nato in America. I miei lavori sono piaciuti a molte persone.
Mi hanno contattata per fare delle commissioni, dei lavori su richiesta. Hanno pubblicato anche dei miei disegni su alcune riviste famose americane. E quindi, questo mi ha dato una grande opportunità. Io penso che: i social servano a darti una visione più ampia di te stesso. Però, io mantengo vivo il rapporto con il cliente. Non c’è cosa più bella.
Io: Quello che hai detto è importantissimo. Bisogna rimanere in contatto con i clienti, creare un rapporto. E complimenti davvero per i traguardi che hai raggiunto!
Stile Chicano
Io: Hai parlato di uno stile di tatuaggio in particolare, chiamato Chicano. Puoi spiegarmi qualcosa in più? Non conosco molto bene questo argomento.
N: Lo stile Chicano, è uno stile che nasce negli anni 50, in America: in California e Texas. Attraverso l’emigrazione dei Messicani. Chicano deriva proprio dalla distorsione della parola Mexicano, che era quasi un insulto.
Poi, è diventato una vera e propria cultura. Hanno cominciato a tatuarsi questi volti di donne bellissime, rose, teschi. Ed era quasi come appartenere ad un gruppo. Diciamo che, è lo stile che più mi rappresenta. Si chiama “black and gray”, cioè: nero e grigio. Mi rappresenta perché, la mia visione del mondo, è in bianco e nero.
Vorrò sicuramente crescere, stilisticamente parlando. Vorrei imparare a fare qualsiasi tipo di tatuaggio. Però, mi piacerebbe specializzarmi in questo stile, perché sento che è quello che mi appartiene, che mi rappresenta di più.
Io: Davvero interessante come stile. Se è quello che ti rappresenta di più, allora è giusto che ti dedichi a questo.
I luoghi nel cuore di una tatuatrice
Io: Naomi, c’è qualche luogo che ti ha avvicinata a questo mondo? Qualche museo o evento, che ti è rimasto di più nel cuore? Ci sarà, sicuramente, qualche ascoltatore curioso di conoscere questo mondo.
N: Sicuramente il Giappone. Era interessante la pratica del tatuaggio che si usava prima, picchiettando sul legno. Questo, è sempre stato un mondo che mi ha affascinato particolarmente. Soprattutto, il mondo dell’Oriente. Infatti, amo disegnare Geishe.
Il mio consiglio è di partecipare a delle tattoo conventions, quando sarà possibile. Perché, così, si ha l’opportunità di conoscere tantissime persone. Persone meravigliose, tantissimi tatuatori di tutto il mondo. E questo, serve a smentire il pregiudizio che sia un ambiente negativo, con gente malfidata. In realtà, è un mondo davvero vasto e bellissimo.
Io: Hai ragione, ci sono dei pregiudizi sbagliati su questo mondo. Credo sia sbagliato giudicare senza conoscere.
Un tatuaggio come ricordo
Io: Naomi, prima di lasciarti, vorrei chiederti una cosa personale. C’è qualche tatuaggio che ti porti nel cuore? Magari, che hai sul tuo corpo, o che hai fatto a qualcuno.
N: Sicuramente il primo tatuaggio che ho fatto. L’ho fatto a me stessa. Era una rosa. Questo, è il fiore che rappresenta perfettamente non tanto me, quanto la mia vita. Una vita piena di spine, che però, piano piano, sta sbocciando.
E poi, sicuramente, i tatuaggi che ho fatto a persone della mia famiglia. Ma, anche a persone che non avrei mai pensato che si sarebbero tatuate. E invece, mi hanno dato fiducia, e la prima volta si sono fatte tatuare da me. Credo che sia stato un gesto di amore. Mi ha dato quel qualcosa di in più, per credere in me stessa. Cosa che non ho fatto prima, e che è bene cominciare a fare adesso.
Io: Trovo davvero incredibile il modo in cui stai costruendo il tuo futuro. Credo sia arrivato il momento di credere in te stessa, hai le capacità, sei una bravissima tatuatrice!
Il futuro pieno di progetti di una tatuatrice
Io: Per quanto riguarda il futuro, cosa puoi dirmi? Hai qualche progetto in mente? Magari ti incontrerò in qualche fiera!
N: Progetti tantissimi! Però, voglio innanzitutto crescere stilisticamente, affinare dei tratti e la pratica. Adesso, sono in cerca di uno studio a cui affiancarmi. Vorrei lavorare, fare un pò di gavetta.
Poi, il mio sogno, è aprire uno studio, lavorare in proprio ed essere autonoma. Al momento, non mi sento ancora pronta, e con tutte le carte in regola.
E poi, un altro progetto, è sicuramente quello di partecipare a qualche fiera e a qualche convention. Mi piacerebbe molto. Quando sarà possibile farle, quando sarò pronta e mi sentirò di poter andare. Spero di riuscire.
Io: Magari verrò a trovarti a qualche evento! Ti devo ringraziare Naomi per il tempo che mi hai dedicato. Sei stata molto gentile a raccontarmi la tua storia. Spero che possa servire da ispirazione a molte persone.
N: Grazie a te per l’opportunità. Spero di rivederti presto!
Io: Prima di salutarci, vuoi dirci come si chiama la tua pagina? Così, i nostri ascoltatori possono venirti a trovare!
N: @naomissketches su Instagram
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Grazie anche a chi ha ascoltato questa nuova puntata di “Sono Luna Dolph – Arte & Realtà”. Ho imparato molto grazie alle parole della tatuatrice Naomi, sul suo mondo. Ma, soprattutto, sono contenta che lei ci abbia spiegato che la realtà dei tatuaggi, non riguarda un brutto ambiente. Spero che i consigli di Naomi siano stati utili. Cosa pensate, voi, del mondo dei tatuaggi? Scrivetemi per farmelo sapere!
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