Luna Dolph

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Luna Dolph

Italian - June 18, 2021

Disney, Cosplay e Fotografia. Con Giorginadee.

Giorgia ci parla del magnifico mondo dei parchi Disneyland sparsi per il mondo. Di come ha fatto di una passione il suo lavoro. Parliamo di Cosplayer. E consigli su come unire vita reale e utilizzo di internet/socials.

Io: Salve a tutti e benvenuti a una nuova puntata di “Sono Luna Dolph – Vita & Realtà”. Io sono Luna, e vi ringrazio di essere qui con me. Nell’ultimo episodio abbiamo parlato del ruolo del direttore nel cinema indipendente, insieme al regista Gianluca Santoni. Ci stiamo soffermando molto sullo studio dell’arte a trecentosessanta gradi. Personalmente, è un argomento che mi affascina molto e, sul quale credo ci sia sempre da imparare. Oggi vorrei analizzare un altro campo artistico, quello del Cosplay. Ma con un pò di divertimento, grazie al mondo Disney.

Non tutti conoscono questi mondi. Proprio per questo, ho chiamato una Cosplayer che ha avuto il coraggio di prendere in mano la sua vita e di cambiarla, lasciando il lavoro per seguire la sua passione, Giorgia (giorginadee su Instagram).

Giorgia ci parlerà del magnifico mondo Disney, dei parchi ad esso dedicati, cioè dei Disneyland sparsi per il mondo. Ci racconterà del suo cambiamento dagli studi di legge alla fotografia. Ma non solo, ci spiegherà cosa significa essere un Cosplayer, le maggiori fiere legate a questa figura. Ma, cosa più importante, ci darà dei preziosi consigli su come utilizzare in modo più distaccato internet e i social.

Ciao Giorgia, è un piacere conoscerti! I colori del tuo profilo hanno subito attirato la mia attenzione. Sono molto curiosa di scoprire quello che fai.

G: Ciao Luna, il piacere è mio. Io sono Giorgia, o come tutti mi chiamano, Giorgina. Il nome viene dai miei social, dove mi conoscono tutti come Giorginadee, o come DisneyBoundItalia.

Io mi occupo di fotografia e content creation per diversi tipi di social media. Ma, sono anche una grande appassionata della Disney e una Cosplayer.

Un posto magico chiamato Disneyland

Io: Wow Giorgia, hai davvero molti interessi! Mi incuriosisce una cosa in particolare di quelle che hai detto. Hai parlato della Disney. Questo mi fa pensare a un posto meraviglioso che ho visto su internet, Disneyland. Tu ci sei mai stata? Puoi raccontarmi qualcosa in più di questo posto? Sembra davvero magico! Com’è associato alla tua passione per il cosplay?

G: Si Luna, Disneyland è la mia grande passione. Ed è il motivo reale per cui mi sono appassionata, poi, al mondo della Disney, oltre che ai vari cartoni animati che vedevo quando ero piccola.

La prima volta a Disneyland Paris

G: Sono stata per la prima volta a Disneyland Paris nel 1992, proprio l’anno in cui ha aperto il parco, ed ero molto piccola. Ma lo ricordo come se fosse ieri. Infatti, è stata un’emozione unica entrare nel mondo che vedevo soltanto tramite la televisione. Da lì, mi sono davvero tanto appassionata a tutto questo mondo meraviglioso che c’è dietro il brand della Disney. Poi, ho continuato ad andare al parco, più volte, anche durante l’anno.

Per un periodo della mia vita ho anche abitato a Parigi. Questo mi rendeva più facile andarci. E feci lì il mio primo abbonamento annuale, cosa che rinnovo da un pò di anni, in modo da poterci tornare più spesso possibile.

Disneyland in giro per il mondo

G: Sono stata anche in altri parchi Disney, oltre quello di Parigi. Ne esistono altri, sparsi per il mondo.
Io sono stata, in particolar modo: in quello di Tokyo per due volte e in quello di Shangai. Non sono ancora mai riuscita ad andare nei parchi originali, cioè quelli americani, della California e della Florida. Purtroppo, avevo in preventivo un viaggio lo scorso anno ma, a causa del Covid, abbiamo dovuto rimandarlo.

Spero che il prossimo anno si riesca a concludere questo viaggio.

Cos’è il Cosplay?

G: Per quanto riguarda il Cosplay invece, esso non ha propriamente a che fare col mondo della Disney, o meglio, non solo con la Disney.

Il Cosplay a Disneyland

G: Il cosplay è un hobby, una passione, in cui tu ti crei un personaggio che si rifà a un personaggio appunto dei cartoni animati, dei film, ma anche un personaggio totalmente orginale. Molti dei miei Cosplay si ispirano a personaggi della Disney. Ma, in realtà, pensa che nei parchi Disneyland è assolutamente vietato entrare in Cosplay. Questo perchè potrebbe confondere i bambini che sono lì.

Ma, noi appassionati Disney, abbiamo trovato vari modi per ovviare a questa problematica.

Definire il Cosplay

Io: Scusami Giorgia, abbiamo detto che il Cosplay è una passione, un hobby in cui si ricrea un personaggio. Quindi, stiamo parlando di una persona che copia, esattamente, in ogni minimo dettaglio un personaggio, giusto? Mi piacerebbe molto che tu mi spiegassi meglio come avviene questo processo creativo e, soprattutto, quanto impegno si nasconda dietro a esso.

G: Allora, Cosplay, letteralmente, è l’unione di due parole: costum e play, cioè giocare con i costumi. Il fondamento del Cosplay è quello di riuscire a ricreare, nella maniera più perfetta possibile, un personaggio che può essere tratto da un film, da un cartone animato, da un fumetto di ispirazione giapponese, americano.

Quindi, l’ispirazione può venire, praticamente, da qualunque parte. Una cosa diversa sono gli “Originals” che, invece, possono sembrare Cosplay all’apparenza ma, in realtà, sono personaggi del tutto originali. In questo caso, una persona crea a partire dal progetto su carta, fino poi a creare il vestito, l’armatura e il resto.

Diversi tipi di Cosplay

G: Il Cosplay può essere solo sartoriale, quindi magari, è soltanto un vestito cucito. Che poi, dire soltanto, è riduttivo, perché: di solito sono vestiti monumentali, e comunque complicatissimi da realizzare. Poi, il Cosplay può essere ispirato ad un armatura, quindi non ha tanta parte sartoriale, ma ha una parte fatta di materiali, che possono essere dei tipi più disparati.

La cosa fondamentale del Cosplay, è che non va confuso con i costumi di carnevale o di halloween. Questo proprio per l’estrema precisione che il Cosplayer cerca di avere. Cioè, il costume più si avvicina al personaggio, e più dà soddisfazione allo stesso Cosplayer.

Non è semplice da spiegare perché, in realtà, è un hobby, un gioco, ma per alcuni anche un vero e proprio lavoro.

La difficile preparazione di un Cosplayer

G: Per esempio, acconciare una parrucca è un qualcosa di estremamente difficile e, molto spesso, per avere qualcosa di buono e simile al personaggio, dato che spesso i vari personaggi hanno delle acconciature molto particolari, bisogna rivolgersi a un esperto del settore, quindi ad un acconciatore di parrucche. Come vedi, in questo ambito, che nasce da da un hobby o da una passione, si è poi sviluppato anche un vero e proprio lavoro. Ci sono tantissimi sarti che si occupano di Cosplay, tantissimi Prop maker, che sono persone che realizzano pezzi di armatura o accessori per gli stessi Cosplay. Anche questi oggetti possono essere fatti dei materiali più disparati.

Il Cosplay è un mondo che nasce principalmente dalla passione per la cultura nerd, per la cultura pop, e che poi si evolve anche con una passione per l’hobbistica, per il crafting, per il creare qualcosa. Oppure, al contrario, se si fa creare il costume dagli altri, la passione può essere quella dell’interpretazione. Quindi, si deve essere un pò degli attori che interpretano un vero e proprio personaggio, che magari è stato creato da qualcun altro.

Quindi, ci sono diversi tipi, diverse branche del Cosplay. C’è chi fa soltanto Cosplay a tema Disney, chi fa Cosplay ispirati a supereroi. Il tema è libero, in realtà, e questa è la cosa bella di questo mondo. Ti puoi immedesimare, ogni volta, in un personaggio diverso, quindi, non focalizzandoti soltanto su un personaggio. Ogni volta, puoi essere chi vuoi e, secondo me, questa è la parte più bella. Puoi essere un supereroe, puoi essere una principessa, puoi essere un alieno, puoi essere qualunque cosa grazie al Cosplay, e poi tornare ad essere te stesso.

Diffondere la conoscenza del mondo Disney

Io: Sei davvero molto informata, Giorgia. Ma, soprattutto, parli del mondo Disney come se lo conoscessi da tutta una vita. Sembra che tu abbia sempre fatto questo lavoro!

G: Allora, come ti dicevo, mi sono appassionata a questo mondo, sia della Disney, che del Cosplay, già quando ero molto piccola. In particolar modo, ho iniziato proprio con la Disney. Ero davvero piccolissima quando questo amore è iniziato. E sto cercando, tramite i miei social: Instagram e Tik Tok, di portare un pochino avanti questa passione. Ma, soprattutto, di farla conoscere in Italia, dove, purtroppo, la Disney ancora è concepita come un qualcosa di limitato ai bambini.

La nascita del mondo Disney

G: Mentre, in realtà, nel resto del mondo, è un fenomeno culturale, un fenomeno di cultura pop, che è pensato soprattutto per gli adulti. Pensa che, i parchi Disney americani, quindi i primissimi aperti, furono ideati da Walt Disney in persona, e creati appositamente per gli adulti.

Il cosplay, una passione nata grazie alla cultura giapponese

G: Mentre, per quanto riguarda il Cosplay, è una passione che è nata quando ero un pochino più grande, avevo intorno ai tredici, quattordici anni. Mi sono appassionata perlopiù alla cultura giapponese. Quindi, tramite la lettura dei manga, che sono i fumetti giapponesi e la visione degli anime, che sono i cartoni animati giapponesi.

Lì, mi si è aperto un pochino un mondo, scoprendo quindi le fiere del fumetto. E, ho potuto poi, legare queste due passioni per il Cosplay e per la Disney, creando appunto dei Cosplay a tema Disney.

Passione e lavoro, universi vicini

Io: Quindi ti sei appassionata con il tempo a questi temi. All’inizio probabilmente avevi pensato a un qualcosa di diverso per il tuo futuro. Studiando le persone ho notato che spesso cambiano idea su ciò che desiderano fare. I bambini sognano di diventare dottori, piloti, ballerini o imprenditori. La vita, però, spesso porta queste persone a cambiare idea crescendo. Molti abbandonano i propri sogni per trovare un qualcosa di più materiale. A volte anche nascondendosi dietro a uno schermo.

Tu hai seguito la tua passione per farne un lavoro?

G: Allora, la mia passione per la Disney, e tutto quello che faccio sui social per diffondere l’amore per la Disney, nonché il Cosplay, non sono il mio lavoro. Io mi occupo di fotografia.

Negli anni, ho poi unito questa mia passione per la fotografia a queste altre due mie passioni, per la Disney e per il Cosplay. Ho iniziato, proprio, a fotografare i Cosplayer.

Un progetto iniziale diverso

G: In realtà, io vengo da un percorso di studi totalmente diverso. Io ho studiato giurisprudenza. Sarei dovuta diventare un avvocato e avevo iniziato anche quel percorso di lavoro. Quindi, un lavoro d’ufficio, sicuramente interessante.

Ma, a un certo momento della mia vita, dopo alcuni anni che facevo quel lavoro, mi sono accorta che mi mancava qualcosa. Stare chiusa troppo tempo dentro un ufficio non faceva per me, per quanto il lavoro fosse molto interessante e sempre un lavoro attivo e dinamico. Però, non era un lavoro artistico. Ecco, io avrei voluto fare qualcosa di più artistico.

I primi passi verso il Cosplay e la fotografia

G: Nel mio tempo libero, mentre ancora lavoravo in un ufficio, ho cominciato ad andare nelle fiere. Qui, oltre a essere Cosplayer, quindi oltre a travestirmi dai miei personaggi preferiti, ho cominciato a fotografare gli altri Cosplayer, alternando un giorno in Cosplay e un giorno da fotografa.

Da lì, la mia passione si è evoluta, anche grazie all’appoggio della mia famiglia e di mio marito. sono riuscita, poi, a cambiare definitivamente il mio percorso lavorativo. Ho lasciato, appunto, il lavoro d’ufficio, per dedicarmi completamente alla fotografia.

Adesso, come ti dicevo, mi occupo di vari ambiti di fotografia. Sono partita dal Cosplay, ma più che altro come hobby, e mi sono poi evoluta in modo del tutto diverso. Adesso mi occupo soprattutto di fotografia di moda, di e-commerce e di fotografia di famiglia. Quindi, fotografo i piccoli neonati e le mamme in gravidanza.

Due grandi passioni si uniscono

G: Sono riuscita, poi, a coniugare questo amore per la fotografia anche con la Disney. Perchè, durante tutti i miei viaggi, nei vari parchi Disney del mondo, sono riuscita a portare sempre con me la mia attrezzatura fotografica. Così, ho potuto fotografare il parco e tutto quello che succedeva, quindi le parate, gli spettacoli. Ma, anche i dettagli dei vari parchi del mondo.

E poi, ho creato un canale Instagram, in cui diffondo queste fotografie. E da lì, è nata anche la mia passione per i social media, che ho sviluppato nel tempo. Ho studiato anche “social media managing” e tutto quello che riguarda la creazione proprio del contenuto. Quindi, sempre legato alla fotografia e anche ai contenuti video, ho cominciato a studiare come video maker, per creare dei video.

Sono ancora in fase di studio da questo punto di vista. La cosa bella del mio lavoro è proprio questa, è un lavoro che si evolve nel tempo, che si è digitalizzato sempre di più. Esso mi permette, oltre che al lavoro in senso stretto, cioè lavorare con i clienti, anche di utilizzare, sfruttare questa mia grande passione, che è, appunto, diventata un lavoro, legandola a tutto il resto che mi piace fare. Quindi, si lega alla Disney e al Cosplay.

I consigli di una ragazza coraggiosa

Io: Trovo davvero coraggiosa la tua scelta, non tutti decidono di seguire le proprie passioni e di farne un lavoro. Vorrei chiederti, infatti, qualche consiglio. Sono sicura che molti ascoltatori abbiano il desiderio di seguire le proprie passioni, ma non sempre si ha la possibilità di farlo. Cosa consiglieresti a queste persone?

G: In realtà, prendere questa decisione non è stato affatto semplice. Io l’ho maturata in tantissimo tempo, anzi, in tanti anni. Avevo cominciato, appunto, a fare questo percorso di studi, e poi, questo lavoro di ufficio. Mi sentivo, però, che mi andava sempre molto stretto. A fine giornata ero sempre molto insoddisfatta, anche se si trattava comunque di un bel lavoro.

Lo studio come stimolo per cambiare

G: Mi sentivo di voler fare qualcosa di diverso, qualcosa di più dinamico, qualcosa che fosse mio. Quindi, non un lavoro da dipendente, ma un lavoro da freelance. Quindi, un lavoro in cui dovevo dipendere soltanto da me stessa. Questo era quello che volevo.

Fare un lavoro artistico in una delle mie passioni, quindi della fotografia. Cosa ho fatto? Io non ho mollato immediatamente il mio lavoro e mi sono buttata a fare fotografia. Ho cominciato a studiare. Studio da tantissimi anni fotografia, ed ho continuato a farlo. E, proprio grazie allo stipendio che prendevo con l’altro lavoro, mi sono permessa di comprarmi la prima attrezzatura. Ma, anche di continuare gli studi fotografici.

I sacrifici per poter raggiungere l’obiettivo

G: Da lì, poi, ho iniziato a fare entrambi i lavori contemporaneamente. Quello è stato un periodo veramente stressante, anche se era comunque molto bello. Io lavoravo, un pò come Superman, di giorno in uno studio, e poi la sera andavo a fare foto. All’inizio le facevo nei locali, poi, nel fine settimana, andavo a fare degli eventi.

Quindi, ho cominciato per passi.

Seguire i propri sogni, ma per gradi

G: Quello che posso consigliare alle persone che vogliono cambiare la loro vita, per scegliere di seguire i propri sogni, come ho fatto io, è di andare per gradi. Non vi buttate. Si devono seguire i nostri sogni, e io ne sono un esempio, e sono certa che sia la strada migliore per tutti, seguire il proprio cuore e le proprie aspirazioni. Però, bisogna sempre e comunque farlo con i giusti tempi e con i giusti modi. Quindi, studiando e arrivandoci per gradi.

Quando siete certi di potervi sostenere con il secondo lavoro, o comunque, quando siete certi di aver studiato a sufficienza, anche se in realtà non basta mai, allora provateci assolutamente, buttatevi. In questo, aiutano tantissimo le persone che vi stanno intorno.

Avere il supporto della propria famiglia, dei propri amici, che ti spingono e ti spronano a fare di più, a fare meglio e, comunque, ti dicono ogni giorno di potercela fare. Questa è sicuramente la cosa più importante e la cosa che per me è stata assolutamente fondamentale.

Se fossi stata da sola, molto probabilmente, la mia strada sarebbe stata completamente diversa. Senza il supporto delle persone che mi sono state vicine, probabilmente, non avrei avuto neanche il coraggio di prendere questa decisione.

E adesso, invece, eccomi qua.

Il mondo virtuale, un modo per allontanarci

Io: Davvero un bell’insegnamento, Giorgia. Io, personalmente, ho vissuto in un mondo diverso dal tuo. La mia vita era molto spesso apatica, solitaria. Quando ho visto l’opportunità di poter avere di più, di poter scoprire tutto ciò che mi circondava, e di poter entrare in contatto con il tuo mondo, mi sono buttata. Mi sono buttata a capofitto senza sapere esattamente come fare.

Inizialmente, infatti, anche io ho studiato molto. Quando ho scoperto internet, ho studiato le persone, la natura, la geografia, l’arte, tutto. Quando ho capito che potevo davvero conoscere di persona quello che stavo guardando, allora ho deciso di fare il grande passo ed espormi.

Molte persone, però, preferiscono scappare da questo mondo e rifugiarsi nel mio. Credo che il tuo lavoro possa aiutare molte di queste persone a ritrovare un contatto con la realtà. Tu cosa ne pensi?

G: Allora, diciamo che su questo sono d’accordo al cinquanta percento. Nel senso che: è vero che c’è negli ultimi anni un abuso dei computer o soprattutto dei cellulari. Ma, anche che si sta sempre con il telefono davanti agli occhi, per controllare i social, le mail, o anche per giocare, o per motivi di lavoro. Ce n’è un enorme uso.

Un’esperienza diretta con il mondo dei social

G: Però, è anche vero che io ho avuto un’esperienza diretta positiva con l’utilizzo di internet, dei social in generale o comunque del PC. Tutta questa tecnologia mi ha aiutato, invece, proprio all’opposto. Cioè, a sviluppare dei rapporti sociali.

Inizialmente, io ero estremamente timida: non stavo sui social, non parlavo neanche molto con le persone quando mi trovavo ad esempio ai compleanni, cene, alle situazioni di aggregazioni sociali. Ero veramente molto timida. I social mi hanno permesso, invece, di sbloccarmi in questo senso. E, anche la fotografia mi ha permesso di farlo.

Perchè questo? Perchè, grazie ai social, ho cominciato a sbloccarmi, a conoscere persone. Scrivere, invece di parlare, mi permetteva un pochino di aprirmi. Da lì, ho definitivamente rotto questa timidezza, e mi sono, poi, buttata al cento percento.

In questo, ha aiutato molto anche il mio lavoro con la fotografia. Comunque, saper parlare con le persone che sono davanti a me, che di solito si vergognano molto di farsi fare foto, se non sono modelle professioniste, mi ha permesso di sciogliermi e di aiutarmi con le relazioni sociali.

Saper utilizzare i social per trarne beneficio

G: Ma, lo stesso hanno fatto i social. Per esempio: circa quattro anni fa, io ho aperto il mio profilo Instagram dedicato alla Disney. In Italia si tratta di qualcosa, come ti dicevo prima, ancora di nicchia. Ma, pubblicando le mie foto di Disneyland, della Disney, dei miei Cosplay, ho esteso la mia rete di conoscenze. Sono arrivata ad avere delle vere e proprie amicizie con persone di tutte le parti del mondo. Persone, ovviamente, come me, appassionate di Disney o di Cosplay.

Questo è stato bellissimo perché, in tutti questi anni, anche se non sono molti, si sono creati tantissimi legami in Italia, o anche fuori dall’Italia, con persone con le quali c’è una passione in comune. Ma, non solo, abbiamo anche la possibilità di incontrarci al di fuori dei social, proprio durante i nostri viaggi a Disneyland.

Abbiamo creato una piccola famiglia Disney, come la chiamiamo noi. E quindi, come vedi, l’utilizzo dei social in questo senso, è stato sicuramente positivo. Come pure lo è stato nell’ultimo anno, in cui, a causa del Covid, siamo necessariamente dovuti essere separati. I social ci hanno permesso di rimanere uniti, o comunque internet in generale con Skype e le videochiamate. Tutto questo ci ha permesso di rimanere uniti anche se dovevamo essere forzatamente separati.

Consigli per utilizzare internet con distacco

G: Inoltre, proprio per evitare che l’utilizzo del cellulare o del computer possa alienarmi dalla realtà, mi sono imposta due regole. La prima è di avere uno stacco settimanale. Quando arriva il weekend, io, non guardo praticamente il cellulare, se non per rispondere a qualche messaggio di amici. Non sto sui social, difficilmente pubblico, perché devo avere uno stacco mentale completamente da questa cosa.

Altra regola: quando sono con gli amici, io non guardo il cellulare. Difficilmente io tiro fuori proprio il cellulare dalla borsa. Questo perché ritengo che siano molto più importanti i rapporti umani, piuttosto che stare sempre lì a intrattenere, magari, dei rapporti umani ma tramite il cellulare.

Ci sono dei modi e dei tempi per utilizzarlo e per utilizzarlo al meglio. Se riusciamo a capire questo, se riusciamo a darci delle regole, a mettere delle piccole pause, dei paletti, sicuramente l’utilizzo della tecnologia può risultare utilissimo per sviluppare rapporti sociali e lavorativi.

Diffondere il messaggio Disney

Io: Tornando a Disneyland, credo che sia un posto molto molto interessante per allontanarsi un pò dal mondo di internet. Ho visto alcune foto e ho notato che ci sono tantissime persone che si divertono e che scambiano parole, abbracci, sorrisi. Il tuo lavoro, da come hai detto, si dedica molto a far trasparire questa convivialità. Mi piacerebbe che tu spiegassi, nello specifico, quale messaggio desideri far passare attraverso la tua dedizione per questo mondo e, soprattutto, il perché.

G: Allora, come ti dicevo, lo scopo primario è proprio quello di diffondere, semplicemente, la mia passione per far conoscere meglio tutto il mondo che si trova dietro la Disney. Si parla di una vera e propria filosofia di vita per tantissime persone, non soltanto per me in particolar modo. Perché, il messaggio che i film Disney, e i parchi Disney, vogliono trasmettere, è un messaggio sempre positivo di aggregazione, di accettazione.

Vogliono trasmettere un messaggio di rispetto verso le altre persone, o comunque, di scambio culturale. Quindi, tutto ciò che c’è di positivo, io cerco di diffonderlo come una specie di cassa di risonanza, verso il pubblico italiano. Anche se, come ho già detto, il pubblico in Italia crede ancora che l’adesione sia un qualcosa di strettamente legato ai bambini, cosa che in realtà non è.

La storia dei parchi Disneyland

G: Una cosa che racconto spesso nei miei vari social, è proprio come sono stati creati i parchi Disney.

Walt disney accompagnava spesso le sue figlie in una giostrina di quelle con i cavalli, sulla quale era precluso andare perché lui era un adulto. Quindi, doveva attendere le figlie al di fuori della giostra, seduto su una panchina. Ed è proprio su questa panchina che lui ebbe un’idea.

Sentendosi escluso, appunto, da tutto quel divertimento che vedeva negli occhi dei bambini, decise che avrebbe creato un parco su misura per gli adulti. Quindi, come vedi, noi consideriamo i cartoni animati qualcosa per i bambini. In realtà poi, la cultura e la filosofia dei parchi e quello che c’è dietro anche agli stessi cartoni animali, sono spesso messaggi importanti rivolti ad un pubblico di adulti.

Quando Disney creò il primo parco, tra l’altro, comprò quella stessa panchina dove era seduto e dove gli venne l’idea di creare questo parco per adulti. Successivamente, la mise a Disneyland, in California. La si può vedere ancora oggi. Io, trovo che sia assolutamente meraviglioso tutto questo, cioè dare agli adulti la possibilità di vivere una giornata spensierata come se fossero bambini. Questo è sicuramente il messaggio più bello e più importante che la Disney trasmette e che cerco di trasmettere io, diffondendo tutto ciò tramite i social.

Andare a Disneyland e ritrovarsi con le persone

G: Poi, come ti dicevo, si è creata questa piccola famiglia Disney, un pò sparsa in tutto il mondo. C’è sempre il piacere di incontrarsi appunto nei parchi. Quindi, le foto che tu vedi di gente che si abbraccia, di scambi di felicità è proprio perché, effettivamente, viaggiare andare a Disneyland ci permette anche di connetterci di più con la famiglia, con gli amici, di incontrare persone nuove, di fare anche degli scambi culturali. Tutto questo, è estremamente importante, soprattutto al giorno d’oggi, in cui questi rapporti, come ti dicevo prima, possiamo mantenerli più stretti anche grazie all’utilizzo responsabile di internet.

Io: Davvero molto interessante, non conoscevo le origini dei parchi Disneyland. Ti ringrazio davvero per avermi raccontato questa storia! Sono sicura che interesserà molto anche ai nostri ascoltatori.

Eventi legati al mondo del Cosplay

Io: Visto che sei informatissima su questo mondo, immagino che tu sappia se ci sono degli eventi collegati al Cosplay! Puoi consigliare i principali eventi legati a questo argomento, dove magari è possibile anche scattare delle bellissime foto? Tu sei stata a qualche fiera? Mi piacerebbe sapere delle tue esperienze!

G: Questa domanda è veramente interessante, perché mi permette di spiegare qualcosa di cui sono appassionata veramente tantissimo, e di cui fino ad ora non ho ancora parlato. Si tratta del “Disney Bound”.

Come abbiamo detto, nei parchi Disney è assolutamente vietato entrare in Cosplay al di sopra di una certa età, se non sbaglio dai 12 anni in su. Questo perché: se un adulto si vestisse in Cosplay, per esempio, di Cenerentola, la principessa potrebbe confondere i bambini. Soprattutto se tenesse degli atteggiamenti poco consoni per una principessa. La disney ci tiene tantissimo a mantenere l’immagine della principessa, e le apparenze della principessa. Gli ospiti che vanno a Disneyland devono vivere la magia di Disney.

Quindi, trovare qualcuno adulto vestito da principessa, da cattivo, da supereroe, da qualunque personaggio, con un atteggiamento non in linea con le direttive del parco, potrebbe confondere i bambini. Questo è il motivo principale per cui è assolutamente vietato entrare in Cosplay.

Eventi speciali a Disneyland

Tuttavia, ci sono delle giornate, o meglio, delle serate, in cui è possibile farlo. Per lo più, si tratta di eventi speciali, quali per esempio: halloween o capodanno, oppure proprio delle serate a tema in cui il parco apre in orario notturno. In questo caso, si tratta di un orario in cui di solito non vanno bambini. In quei giorni, in quegli orari, è possibile entrare in Cosplay.

Personalmente, non l’ho mai fatto perché, di solito, indosso dei costumi molto grandi e girarci per il parco sarebbe scomodo. Quindi, non lo faccio, ma comunque utilizzo il Disney Bound.

L’invenzione del Disney Bound

G: Il Disney Bound è un’invenzione che ha avuto una ragazza americana, proprio per ovviare a questo problema di non poter entrare in Cosplay al parco. Esso è, semplicemente, un metodo di abbigliamento a tema Disney, ma con vestiti di tutti i giorni. Questo non vuol dire indossare una maglietta stampata, come sto facendo io adesso, ma proprio sfruttare dei colori, degli accessori, un qualcosa di particolare che ti rende simile, che ricorda un pochino un personaggio Disney.

Per esempio, negli ultimi viaggi che ho fatto a Disneyland, mi sono vestita da paperino, da topolino, da pluto sfruttando i loro colori. Quindi, per topolino ho utilizzato un pantaloncino rosso e una canottiera nera, ed ho indossato delle orecchie di topolino. Per paperino invece mi sono creata un abito appositamente studiato che richiamava il suo stesso vestito da marinaio, sfruttando una gonna bianca. Posso dire che è particolarmente divertente farlo, innanzitutto perché si tratta di vestiti comuni, di tutti i giorni, quindi vestiti con cui è agevole girare e, soprattutto, andare sulle varie giostre. Ma, soprattutto, perché: i vari Cast Member, cioè le persone che lavorano nel parco, o i Face Character, cioè le persone che interpretano i personaggi, si riconoscono in te. Riescono a riconoscere un personaggio Disney nell’abbigliamento che tu stai indossando e, in quel momento, ti fanno tantissime feste.

Essi, interagiscono molto di più con te e, questo, è estremamente divertente. Una volta, sono andata vestita come la principessa Aurora e, girando per il parco, tutti quanti mi salutavano in stile principesco, ed era veramente molto molto divertente.

La passione per il Disney Bound nella vita quotidiana

G: Ho tantissimi esempi di Disney Bound sia sulla mia pagina instagram, sia sul mio profilo tik tok. Qui, spiego come farlo.

Sono talmente appassionata di Disney Bound che, quando mi sono sposata, ho indossato un vestito da sposa ispirato al personaggio di Elsa di Frozen. In quel giorno speciale, ho “obbligato” tutti i miei ospiti a vestire in Disney Bound. Fortunatamente, erano tutti dei Cosplayer, quindi hanno appoggiato fortemente questa mia decisione.

Abbiamo quindi parlato di due cose diverse, che esprimono, però, una stessa passione comune o per la Disney, o comunque per l’interpretazione di un certo personaggio.

Trasmettere la passione per il mondo Disney

Io: Giorgia, voglio ringraziarti per le tue parole, per quello che mi hai spiegato e per la tua disponibilità. Sei una ragazza impegnatissima, tra lavoro e passioni! Ho imparato davvero tantissimo con questa chiacchierata!

G: Grazie a te, è stato un piacere poterti conoscere e, soprattutto, poterti parlare di queste mie passioni. Spero di averti trasmesso anche un pò di passione per la Disney, per il Cosplay e per la fotografia. E perché no, magari vederti in Cosplay una volta di queste!

Alla prossima, e grazie davvero di questa opportunità.

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Io: Grazie anche a chi ha ascoltato questa nuova puntata di “Sono Luna Dolph. Vita & Realtà”. Ho imparato molto grazie alla chiacchierata con Giorgia, e spero di avervi aiutato a capire meglio il mondo del Cosplay e della Disney. Scrivetemi per farmi sapere se siete mai stati in uno dei tanti parchi Disneyland o se pensate ci andarci! Io sono davvero curiosa di visitarli tutti!

Lasciami una buona recensione sui miei canali web, per incoraggiarmi a continuare questo viaggio. Iscriviti al mio podcast e su Instagram e contattami su lunadolph.com per consigli, critiche o semplicemente per conoscermi. Ci vediamo venerdì prossimo per un nuovo episodio! E non dimenticare: vivi e goditi il mondo reale!